Stai pensando di ristrutturare il tuo bagno e hai bisogno di qualche idea, suggestione, suggerimento o consiglio? Prima di tutto ti invitiamo a dare un’occhiata al nostro precedente articolo.
Oggi ti racconteremo invece come scegliere al meglio le piastrelle per il tuo bagno tenendo conto non soltanto della differenza fondamentale tra pavimento e rivestimento, ma anche di fattori essenziali come forme, dimensioni, tipologie e colori. Quali fanno al caso tuo?
Cominciamo col dire che le piastrelle destinate al pavimento devono avere caratteristiche di particolare resistenza all’usura, agli urti, al calpestio e al tempo. Al contrario, quelle realizzate con lo scopo di rivestimento delle pareti verticali sono generalmente meno resistenti, ma caratterizzate spesso da particolari effetti estetici che le rendono veri e propri elementi di design.
È ovvio che le piastrelle per la pavimentazione possano essere impiegate anche per il rivestimento di piani d’appoggio e superfici verticali, ma il contrario è impossibile!
Vi sono poi ulteriori distinzioni e precisazioni che vogliamo fare in merito alle piastrelle da scegliere per il tuo bagno. Cominciamo dal loro spessore e forma. Di norma, le piastrelle in commercio hanno uno spessore variabile tra i 5 e i 15 millimetri, e una composizione fatta di diversi materiali. Inoltre, se in passato le piastrelle erano quasi sempre quadrate o, al limite, rettangolari, il loro design più moderno e contemporaneo prevede anche forme più originali, come l’esagono.
Scelta delle piastrelle: la classe PEI
Un fattore da tenere in enorme considerazione nella scelta delle tue piastrelle del bagno è la classe PEI. Quest’ultima identifica la resistenza all’abrasione della piastrella, che per sua natura entra inevitabilmente in contatto con calzature, macchinari, mobili, elettrodomestici e prodotti per la pulizia. L’abrasione comporta non soltanto un’alterazione delle caratteristiche estetiche della piastrella, con conseguente perdita di brillantezza e variazione di colore, ma anche l’asportazione superficiale dei materiali e dunque il vero e proprio “consumo” del prodotto.
Come scegliere al meglio, dunque? Controllando l’indice PEI della piastrella che desideri acquistare, che va da un minimo di 0 per le piastrelle meno resistenti fino a un massimo di 5 per quelle più “tenaci” e durevoli.
Riassumendo, quindi:
- PEI 0: l’utilizzo a pavimento di queste piastrelle è assolutamente sconsigliato
- PEI 1: possono essere applicate in aree soggette a un basso livello di calpestio, solo con scarpe a suola morbida o a piedi nudi
- PEI 2: sono funzionali per pavimenti soggetti a un calpestio medio, con scarpe pulite o poco sporche
- PEI 3: possono essere installate in tutta la casa
- PEI 4: ideali sia per tutti gli ambienti domestici normali che per quelli commerciali a passaggio normale
- PEI 5: funzionali a ogni tipo di ambiente, compreso quello commerciale pesante come, ad esempio, la grande distribuzione organizzata
Il nostro consiglio? Non scegliere mai piastrelle con un PEI inferiore a 2 se desideri che il tuo pavimento rimanga in buone condizioni per lungo tempo!
Un altro fattore che dovresti considerare riguarda la resistenza delle piastrelle del bagno allo scivolamento. È una caratteristica importante, che coinvolge la tua sicurezza personale, e dunque non va sottovalutata. Un pavimento scivoloso è l’ultima cosa che desideri installare nel tuo bagno.
Ricorda sempre che esiste un valore “R” che classifica le piastrelle in base alle esigenze specifiche delle sue destinazioni d’uso, e che l’ordine di pericolosità è crescente: si parte dunque da R9 per i pavimenti che hanno superato il primo livello del test fino ad arrivare a R13, valore indicato per strutture di tipo commerciale o industriale. Orientativamente, puoi scegliere piastrelle R9 per tutti i pavimenti interni del tuo bagno e, in generale, piastrelle R10 o R11 per eventuali zone esterne.
Scegliere le piastrelle in base a materiale o tipologia di cottura
Se la scelta delle tue piastrelle del bagno dipende dal materiale in cui sono prodotte o dalla tipologia di cottura a cui sono state sottoposte, ecco qualche informazione da tenere sempre a mente.
Prima di tutto, qualche cenno sulle piastrelle in ceramica: belle e durevoli, rappresentano ancora oggi la “scelta regina” sia per le pavimentazioni che per i rivestimenti dei bagni. Sono, oggi, tra i prodotti più valorizzabili e valorizzati in termini di finiture d’effetto, forme, colori e texture e possono rivelarsi assai pregiate. Veri e propri elementi d’arredo oltre che funzionali, le piastrelle in ceramica hanno indiscusse proprietà tecniche quali praticità, resistenza, versatilità, atossicità e riciclabilità.
Con il termine generico di “ceramiche”, tuttavia, si intende solo il risultato dell’impasto di diverse materie prime, lavorato e poi cotto in apposite fornaci. Ne esistono naturalmente diverse tipologie, ciascuna con le sue peculiarità uniche dipendenti sia dai materiali, che dalla lavorazione, che dal tempo di cottura. Ecco le principali.
Le piastrelle in cotto possono essere, a seconda delle composizioni dell’argilla, bianche o rosse. In quest’ultimo caso, la tonalità peculiare è data dall’ossidazione delle tracce di ferro.
La cosiddetta monocottura identifica invece la cottura di supporto e smalto delle piastrelle in un’unica operazione, all’interno di appositi forni con temperature che oscillano tra i 1170 e i 1200 gradi. Non si tratta, generalmente, di piastrelle di grande qualità e infatti vengono spesso utilizzate per installazioni a basso costo.
Diversamente, le operazioni di bicottura prevedono che la piastrella venga realizzata in due tempi: in una prima fase si cuoce parzialmente l’impasto dando vita al cosiddetto “biscotto”, mentre nella seconda fase il prodotto viene dipinto con smalti e cotto nuovamente.
Le piastrelle in gres porcellanato “in massa” sono invece non smaltate e ottenute tramite pressatura. Possono essere prodotte in vari colori e finiture a seconda dei materiali utilizzati per comporre l’impasto e sono caratterizzate da un bassissimo tasso di assorbimento dell’acqua, pari allo 0.04%. In pratica, le piastrelle in gres porcellanato sono quasi inassorbenti, e dunque molto indicate per ambienti naturalmente umidi come il bagno.
Passiamo poi al gres porcellanato smaltato: dà vita a piastrelle smaltate davvero di grande qualità, che rappresentano una delle più recenti evoluzioni tecnologiche dell’industria. Queste piastrelle hanno naturalmente diversi colori e diverse texture e vantano funzione decorativa degli ambienti.
Scegliere le piastrelle del bagno: dimensioni, forme e colori per fare la differenza
Concludiamo il nostro excursus sulle piastrelle del bagno offrendoti qualche suggerimento in merito alle soluzioni ottimali per questo ambiente privato e intimo. Partendo dal presupposto che le piastrelle in ceramica sono realizzate in tantissime dimensioni e forme, ricorda sempre che il loro contributo può davvero portare alla nascita di bagni dall’estetica raffinata e unica.
Dagli stili più moderni fino alle suggestioni retrò e vintage, dalle linee country fino alle algide forme minimaliste, esaltate da colori chiarissimi e magari dalla trasparenza del vetro, dai mosaici alle piastrelle ultrasottili a formare superfici continue, quasi prive di fughe, le possibilità sono praticamente infinite.
Ecco qualche consiglio generale:
- Usa il bicolor per alleggerire visivamente l’ambiente. Il bagno non deve essere necessariamente un ambiente monocromatico. Potrai invece optare per tonalità diverse dello stesso colore per alleggerire visivamente un ambiente caratterizzato da particolare uniformità. E se due tinte ti sembrano comunque molto rigorose, considera l’inserimento di disegni o decorazioni tono su tono per spezzare la cromia e produrre un grande senso di movimento.
- Se la tua zona doccia non è particolarmente ampia, valuta la possibilità di rivestirla con piastrelle con disegno a mosaico in modo da rendere meno visibili i tagli netti dei vari micro-ambienti del bagno.
- Scegli toni di colore neutri e delicati se la sala da bagno è di dimensioni contenute! Ricorda infatti che la maggiore luminosità migliora l’effetto visivo dell’ambiente, che viene percepito come più ampio. Valuta dunque i toni delicati del beige e magari fasce centrali colorate per spezzare la monocromia, e alterna superfici lucide e opache.
- Se ami lo stile retrò, ricorda sempre che non deve sembrare vetusto! Puoi optare per linee morbide e colori pastello nella scelta di pavimenti e rivestimenti, magari con un effetto pannellato, e puoi ribadire la tua scelta di stile anche nelle forme dei sanitari. Tuttavia il nostro consiglio è di rivisitarli comunque in chiave contemporanea, così da garantire all’ambiente sia l’eleganza del passato che la performance più moderna.
- Vuoi osare? Prediligi l’effetto materico della pietra, ma senza strafare o il tuo bagno sembrerà piccolo e soffocante. Come compensare? Oltre che con l’ariosità e la luminosità dei punti luce naturali, il nostro consiglio è di utilizzare dove possibile specchi a tutta parete, che ampliano la percezione visiva degli spazi e creano uniformità tra interno ed esterno. Avrai l’impressione di trovarti quasi in mezzo alla natura. Ultimo suggerimento: non scegliere colori esageratamente scuri, a meno che lo spazio a disposizione non sia davvero ampio e tu possa alternarli con inframezzi e incisi di colore, forma e finitura diversa.
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